FreeBooks non paga

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  1. clach
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    Copia-incollo, con il permesso della autore Kagemusha, dal forum Graphite dato che mi sembra una notizia a cui dare un certo rilievo. Può far comodo a qualcuno sapere che...

    “Ma Dr. Voodoo esce per la Free Books? Guarda che quelli non pagano.”
    “No, tranquillo, la Free Books paga, ma bisogna tampinarli telefonicamente minimo per tre mesi, poi i soldi arrivano”.

    Questo breve dialogo si è riproposto puntualmente e quasi identico a quasi tutte le fiere del settore degli ultimi anni, segno che già da tempo la Free Books aveva una brutta fama tra quelli che ci avevano avuto a che fare.
    Nonostante tutto io ero quello che in qualche modo la difendeva pur non tacendo certi grossi difetti.

    La Free Books si era fatta notare nel 2005 con una serie di pubblicazioni davvero interessanti, aveva resuscitato l’Insonne, ristampato classici e proposto titoli importanti, progetti ambiziosi e l’obiettivo quasi eroico di far “rinascere il fumetto made in Italy”.
    Alla base di questo ambizioso progetto c’era la rivista contenitore “Brand New”, una rivista dalle grosse aspettative per le quali avevo preparato, su testi di Giovanni Gualdoni, la miniserie del “Dr. Voodoo”(ve lo ricordate amici graphitari?).

    Insomma, fino a tre anni fa mi sentivo in dovere di difendere la casa editrice che pubblicava uno dei lavori di cui vado più fiero.

    Fa niente se pareva non esserci nessuna organizzazione solida alla base, fa niente se non comunicavano nemmeno le scadenze di consegna, fa niente che i numeri uscissero senza regolarità alcuna e se gli editoriali di Andrea Materia si facessero sempre più deprimenti.
    Io ci credevo e sostenevo il progetto, era mio dovere.

    Però ora la Free Books è diventata indifendibile.
    Lasciamo perdere il fallimento della rivista dopo soli sei numeri. Lasciamo perdere anche la mancata pubblicazione del settimo numero, quello conclusivo, che avrebbe dovuto pubblicare tutte le storia già pronte e concludere le miniserie.
    Parliamo solo di questioni di denaro.

    L’ultima fattura risale a più di un anno fa.
    Dopo i primi tre/quattro mesi di rito passati senza che il conto corrente salisse avevo cominciato la trafila delle telefonate: ogni mercoledì dopo le nove chiamavo in redazione e chiedevo notizie.
    All’inizio le risposte erano precise e rassicuranti: “da settimana prossima dovrebbe ricevere i soldi”, mi diceva la segretaria, oppure “abbiamo effettuato il pagamento ieri”… col tempo queste frasette tanto rassicuranti si son fatte sempre più vaghe.
    Io ho continuato a telefonare (mai mollare l’osso) ma col passare dei mesi mi son sentito sempre più preso in giro.
    Le ho provate tutte, ho provato a fare il comprensivo, il ragionevole, l’incazzato… ho provato a scavalcare la segretaria per parlare direttamente al boss, ma niente da fare.

    Dopo un anno di telefonate buttate nel cesso mi son reso conto che per loro non sono altro che un moscerino che ogni tanto ronza al telefono.
    Un fastidio così piccolo che non vale la pena di spendere 500 euro per sbarazzarsene.
    E non sono mica il solo di moscerino, dato che ce n’è di gente che mi aveva messo in guardia!
    La verità è che il povero fumettista, che sia disegnatore o sceneggiatore, non ha un vero potere contrattuale. Perderei più soldi a chiamare un avvocato piuttosto che lasciar perdere tutta la faccenda.

    Potrei mettermi l’animo in pace e mandare al diavolo tutta la questione, cose del genere capitano spesso in questo mestiere e c’è anche chi mi direbbe che sono ancora fortunato, che si prendono fregature anche peggiori… ma per questioni di principio non mi sento ancora di mollare.
    Dei soldi che mi devono io ci ho già pagato le tasse, quindi non solo non li ho ricevuti, ma ci ho anche smenato di tasca mia!

    Andrò avanti allora e se qualcuno di voi ha qualche suggerimento da darmi lo accetterò volentieri.
    Io non so se la Free è ancora intenzionata a pubblicare materiale inedito di autori italiani, o se adesso si limiterà ad acquistare i diritti di fumetti americani...
    Intanto non posso far altro che smentire quello che dicevo un anno fa e dichiarare tranquillamente che è vero: “LA FREE BOOKS NON PAGA”.
     
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  2. foolys
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    l'avvocato non sarebbe tempo perso, e si farebbe anche ridare i soldi di quello.
    non lo dico con incoscienza, eh, so che funziona, per certo.
     
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  3. clach
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    Ho paura che non valga la pena per 500 euro sapendo quanto chiede un avvocato per una sola lettera forse coalizzandosi e dividendo le spese, una sorta di "class action". Posso chiedere al paio di avvocati che conosco :lol:
     
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  4. Enry84
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    Cristo, che razza di situazioni. =______=
     
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  5. Nazedo
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    Perché il nostro paese deve spiccare sempre per queste spiacevoli situazioni?

    E' poi così tanto chiedere di essere pagati per il lavoro svolto?!?

    Le posizioni si sono quasi invertite:
    Ora a provare imbarazzo è il lavoratore che chiede di essere pagato invece del datore insolvente.

    Cose da pazzi...
     
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  6. foolys
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    gli avvocati verrebbero rimborsati
     
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  7. clach
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    Io ho sentito un amico avvocato e mi dice che la strada del giudice di pace difficilmente può portare a un risultato, provare con un avvocato sarebbe più producente ma per raggiungere lo scopo tra sbattimento e soldi da anticipare non è molto consigliato se non hai le spalle ben coperte in quanto i soldi ti ritornerebbero solo SE vinci e possono passare anni. Per 500 euro poi...
    Il problema è che in questi casi si lotta per il denaro non per il principio, per principio la dovrebbero pagare gli editori insolventi ma se non ti conviene chi te lo fa fare, uno gira le spalle e va verso editori migliori
    Ovvio che se poi uno conosce qualche avvocato o si prova a coalizzare con altri autori magari...
    Poi se tu hai esperienze diverse raccontale se puoi.
    Io l'unica volta che mi sono trovata in una situazione simile ho potuto far poco visto che a me si erano "dimenticati", nonostante le molte promesse, oltre che i soldi anche il contratto. Ho quindi potuto solo fargli tanta pubblicità negativa con tutti quelli che conoscevo e avvertire i miei colleghi di lavoro.
     
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  8. foolys
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    io non posso fare nomi di amici di colleghi, capirete chiaramente il perchè, ma hanno fatto così' e gli è andata a buon fine, accontentatevi di questo :)

    Edited by foolys - 8/10/2008, 13:42
     
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  9. clach
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    Ok, capisco la tua situazione Foolys, peccato che non ci puoi dire di più ma capisco che non sia il caso di parlare di fatti altrui.
    Io ci tenevo solo a precisare la questione che mi sembrava importante cioè non voglio dire che sia impossibile intentare una causa e vincerla ma piuttosto se è consigliabile farla.
    Cioè non c'è certezza che rivedi i tuoi soldi ma c'è la certezza che li tiri fuori subito e probabilmente tiri fuori cifre più alte dei soldi che dovevi avere, in più i tempi giudiziari sono lunghi. Se poi uno si può permettere di fare un investimento del genere meglio per lui ma io personalmente non consiglierei un iter del genere per 500 euro poi ovviamente ognuno ha il suo parere e tutto dipende dalle situazioni. Ad esempio la posta fosse stata 3000 euro era già più plausibile, con questo non voglio dire che è giusto lasciare dei soldi spettanti perchè pochi ma qui si sta ragionando di ciò che è conveniente non di ciò che è giusto. Poi rimane la soluzione del trovare un amico avvocato o di provare con un azione assieme oppure disporre di un piccolo capitale da poter investire in questa azione.
     
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  10. foolys
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    c'è anche da dire che loro, avendo già avuto una esperienza "negativa" in tal senso, ovvero un precedente, potrebbero anche accontentarsi di una semplice lettera di un buon avvocato, dato che sanno che ci perderebbero...
     
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  11. giac-
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    Mamma mia...un avvocato si piglia un centone per fargli una bella raccomandata...e di solito basta e avanza...altrimenti si va avanti e non credo siano così pazzi da rischiare ingiunzioni per 500 euri. Anche questi editori sono bastardi sì, ma non penso coglioni.
    1° lettera 100 euri e recuperi i 500 ( ci hai guadagnato 400 )
    2° lettera altri 100 ( ma magari ti fa 50 o 70, visto che sarebbe praticamente un copia/incolla della prima )...non è il massimo ma recuperi soldi e un po' di soddisfazione...e qui un avvocato sgamato già gli chiede anche - oltre al recupero credito - i 150 di spese legali.
    Se si va a processo, ok che i tempi sono lunghi ma a loro metti fuori le spese legali, cioè oltre ai 500 + 10% di interessi legali annuali le spese che hai sostenuto per l'avvocato ( occhio e croce dovrebbero essere altri 500 eurozzi ).
    Certo la conclusione della vicenda andrebbe alle calende greche, ma il recupero è certo, se le cose stanno com'è scritto nella lettera riportata.
     
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  12. foolys
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    di certo la cosa non è veloce, quello senza ombra di dubbio...
     
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  13. Delund
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    si pero' questi editori giocano proprio sulla lentezza della giustizia, se si puo' a livello economico, bisogna fargli causa!
    altrimenti non impareranno mai..
     
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  14. Luna Nova
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    CITAZIONE
    si pero' questi editori giocano proprio sulla lentezza della giustizia, se si puo' a livello economico, bisogna fargli causa!
    altrimenti non impareranno mai..

    mi sa che mezza italia gioca sulla lentezza della giustizia. Non solo gli editori, ma un pò tutti i datori di lavoro che fanno questi giochi sporchi...

    qui dalle mie parti (provincia di salerno), sono più le persone che NON pagano, che quelle che pagano. In molti casi, ci si ritiene fortunati ad essere pagati poco, ma almeno PAGATI.

    cmq, immagino che un lettera dell'avvocato può essere di aiuto, soprattutto se la casa editrice in questione ha già ricevuto da altri altre lettere simili o denunce.
     
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  15. Kira85
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    Spero non abbiano già ricevuto altre lettere altrimenti c'hanno fatto il callo e hanno capito che non li denuncia sul serio nessuno <_<
     
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29 replies since 7/10/2008, 10:19   1111 views
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