FreeBooks non paga

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  1. Blue lights
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    ragazzi... ma basta farsi mettere i piedi in testa.

    Fate un RECUPERO CREDITI e in poco tempo avete i soldi... non serve perder tempo in minacce, letterine e minchiate, si fa la raccomandata e (dopo 15 giorni) un decreto ingiuntivo. Se non pagano si fa un bel pignoramento e gli si porta via, che so... un computer o una scrivania... vuoi mettere la soddisfazione.

    Le spese legali sono a carico di chi deve i soldi, ovviamente.

    Non ve lo dico per sentito dire ma perchè di recuperi ne ho fatti diversi e in genere vengo pagato subito dopo l'invio della raccomandata da parte dell'avvocato.
    E se anche l'avvocato vi fa pagere la prima lettera, pace! (a me non è successo) questa gente deve essere spazzata via a colpi di atti e pignoramenti!

    ciao.

    dimenticavo: ho fatto recuperi crediti anche senza contratti alle spalle (c'erano i disegni, la fattura e son bastati quelli)

    nello specifico: http://www.studiolegale-online.net/recupero_crediti_01.php
     
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  2. Seila
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    Cavoli Max questa sì che è una dritta :3
     
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  3. kettyformaggio
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    Max, gran bel consiglio!
    Io sposterei questo topic nella sezione dei consigli con il titolo "cosa fare se non mi pagano" :)

    Aggiungo una cosa visto che siamo in tema e ne parlai a suo tempo nel forum dei cugini di Graphite:
    la stessa cosa di non venire pagati è successa con un editore/studio americano a diversi disegnatori e coloristi italiani (se volete i nomi li faccio).
    Vi consiglio caldamente quindi di stare lontani da ATLANTISSTUDIOS.
    Davvero, è una fregatura, promette e poi non paga anche se esiste il contratto firmato.
    Visto che qui si tratta di uno straniero è ben più difficile risolvere il problema, voi che dite? Funziona come con l'italia?
     
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  4. Kira85
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    CITAZIONE (Blue lights @ 11/10/2008, 15:09)
    ragazzi... ma basta farsi mettere i piedi in testa.

    Fate un RECUPERO CREDITI e in poco tempo avete i soldi... non serve perder tempo in minacce, letterine e minchiate, si fa la raccomandata e (dopo 15 giorni) un decreto ingiuntivo. Se non pagano si fa un bel pignoramento e gli si porta via, che so... un computer o una scrivania... vuoi mettere la soddisfazione.

    Meraviglioso :D
     
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  5. Delund
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    ma recupero crediti che vuol dire? gli mandiamo gli sgherri a picchiarli?
    ho un paio di amici che si presterebbero ! XD
     
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  6. foolys
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    direi comunque di chiudere qui la discussione perchè è comunque arrivata ad un buon punto e potrebbe poi "disperdere" i consigli.
     
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  7. foolys
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    ho riaperto la discussione perchè sembra possano esserci ulteriori interessanti sviluppi...
     
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  8. kagemusha
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    Fiuuu.... meno male che la discussione è stata riaperta!
    Così posso ringraziare pubblicamente Claudia per aver portato anche qui la discussione, e tutti quelli che qui hanno messo i loro suggerimenti, i loro consigli... e pure un po' di sdegno per la cosa! :-)
    Sto aspettando la fiera di Lucca per parlare direttamente con l'editore, chiedere spiegazioni e chiaramente accennare ai provvedimenti che ho intenzione di prendere in caso la storia continuasse.
    Qualcuno mi dice che è inutile parlargli, ma chissà...

    Grazie ancora per gli interventi presenti e futuri!
     
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  9. kettyformaggio
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    Un approfondimento e una visione generale della situazione la potete trovare in un articolo della rivista FRAME
    http://www.frame-magazine.com/autori-non-p...l-problema.html

    Vi consiglio la lettura e soprattutto vi consiglio di leggere le testimonianza sotto l'articolo.

    Anzi, ve ne riporto uno, leggetelo perchè vi può essere molto utile.

    CITAZIONE
    #
    13 Ott
    Elisa

    Vi capisco… quest’anno ho fatto un colloquio alla fiera di Bologna con una mia amica che mi ha lasciato profondamente amareggiata.

    Mostriamo delle tavole al responsabile di una piccola casa editrice e lui si mostra molto interessato.
    Al che ci chiede quanto avremmo chiesto per una tavola, prendendo ad esempio una del nostro book.

    E noi chiediamo (ingenue!) per cosa? Copertina? Illustrazioni interne? Sempre a colori? Che tipo di albo (narrativa, albo illustrato, da colorare, ecc….)?

    E lui ci fa: ” No, no, un prezzo d media…”

    Perplessità

    Rispondiamo circa un centinaio di euro… bisogna poi vedere appunto per cosa viene realizzata, potrebbe essere di più o di meno…. così senza riferimenti è difficile da dire!

    Il tipo ci guarda pensieroso e ci fa: “….. Avete già pubblicato?”

    Noi gli rispondiamo di si

    E lui: “Ah ecco… adesso capisco. Ma dovete comprendere che c’è chi vi fa una concorrenza spietata… gli autori più giovani che vogliono una prima pubblicazione, le persone che escono dalle scuole… pur di essere presi accettano qualunque offerta e così per voi è più difficile. Comunque mi segnerò i vostri nomi… ma non posso illudervi”.

    SENZA PAROLE

    Seriamente! Ma cosa vuol dire?

    Ci siamo rimaste malissimo (anche considerato che, per venire incontro al sedicente editore che piangeva miseria non avevamo certo chiesto una cifra di media così spaventosa!!!!).

    Fino a pochissimo tempo fa probabilmente non avremmo saputo dare una cifra, avremmo chiesto a lui e… magari avremmo accettato una bella frode.

    Penso che nelle scuole di illustrazione bisognerebbe fare anche un bel corso su quali siano i prezzi correnti e su cosa non accettare……….. molti studenti escono senza sapere dove sbattere la testa!

    Ma a prescindere da questo non ho davvero parole per descrivere questa gente. :/

     
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  10. Koala-Costrictor
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    Leggendo post come questi non posso fare a meno di ricordare i molti editori (o presunti tali) furbetti, cialtroni o canaglie nei quali mi è capitato di imbattermi; inutile dire che quindi questa discussione mi appassiona molto. Non sono esperto di questioni giudiziarie ma conosco diverse persone che ne masticano più di me, negli scorsi giorni mi è capitato di fare qualche chiacchierata con un paio di amici avvocati, i quali hanno avuto la pazienza di rispondere alle mie molte domande e mi hanno indirizzato alla lettura di qualche link che mi ha chiarito certi aspetti di queste faccende.

    La prima considerazione che viene da fare è che questo genere di sfoghi pubblici rappresenta un mezzo autogol. La macchina della giustizia solitamente non si mette neanche in moto per somme inferiori ai €1.500, generalmente gli editori che non pagano ne sono al corrente, quindi, quando la cifra in ballo è di €500 è difficile credere che possano spaventarsi per delle minacce di azioni legali nei loro confronti. Può capitare un editore non così scafato che alla prima minaccia si prenda paura e decida di pagare quei pochi euro, ma bisognerebbe almeno prenderlo alla sprovvista. Far girare per internet un post pubblico dove viene spiattellata tutta la faccenda serve solo a metterlo sul chi vive anzitempo e dargli modo di prendere provvedimenti (leggi: informarsi). Il mondo del fumetto italiano è talmente piccolo che il giorno stesso in cui è stato pubblicato il post, o il giorno successivo al massimo, l'editore in questione ne sarà sicuramente venuto a conoscenza.
    Quindi, a mio parere, sarebbe più intelligente rendere pubbliche queste faccende solo a bocce ferme, quando ormai si è sicuri di aver fatto il possibile per farsi pagare il dovuto; prima si rischia solo di fare il gioco del nemico.

    Si è parlato anche del recupero credito; a seconda dei casi il creditore può agire in diversi modi per far valere i propri diritti: potrebbe fare un ricorso per ingiunzione; il nostro ordinamento prevede un procedimento sommario che consente di ottenere, in tempi brevi, un titolo esecutivo. Per dare il via a questo procedimento il credito deve essere certo, provato da documenti come: bolle accompagnatorie, estratto autentica registro IVA, fatture, etc. insomma il creditore deve possedere prove documentali che attestino il suo diritto.

    Sappiamo però quanto sia difficile alla fine di questo tipo di collaborazioni finite male trovarsi in mano un qualche pezzo di carta che attesti il nostro diritto, la legge riconosce come documenti provanti le promesse unilaterali, un contratto non è una promessa unilaterale e quindi non è certo che funga da "pezza d'appoggio" utile a dare il via al ricorso di ingiunzione.

    Se il creditore è già in possesso di titoli esecutivi (ad es. cambiali o assegni protestati) potrà agire immediatamente per ottenere l’esecuzione forzata sui beni del debitore. Anche qui purtroppo sappiamo che raramente questi editori truffaldini lasciano assegni scoperti in mano alle loro vittime, tutt'al più lasciano qualche promessa fatta a voce e un pugno di mosche.
    Presumo che un creditore con partita IVA abbia più facilmente in mano propria "pezze d'appoggio" utili; dalla mia esperienza personale però mi sembra che nel mondo del fumetto il rapporto tra possessori di partita IVA e lavoratori con contratto di collaborazione continuativa (o altro tipo di collaborazione) sia più o meno 1 a 20.

    Edited by Koala-Costrictor - 18/10/2008, 14:19
     
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  11. kettyformaggio
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    Grazie davvero a Fabio per il suo messaggio, mi sento di darti ragione in tutto.

    Aggiungo una cosa importante per chi abita dalle parti di MILANO per STASERA (scusate se non l'ho segnalato prima):
    image

    CITAZIONE
    Gli illustratori in riunione su Diritti e Doveri
    SILF segnala: L'Associazione Illustratori ha indetto per giovedì 16 ottobre 2008 alle ore 18:30, presso lo spazio ChiamaMilano (largo Corsia dei Servi 11, Milano), la serata di discussione sulle strategie per il futuro della professione intitolata Diritti e Doveri. Il logo della serata, predisposto dall'Associazione Illustratori, col suo esplicito richiamo al Quarto Stato, non lascia dubbi sullo spirito della riunione.

    Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Lunedì, 13/10/2008
    © copyright afNews/Goria/Autore - http://www.afnews.info ISSN 1971-1824 - cod-SILF

    http://www.afnews.info/public/afnews/news0...8819,46096,.htm

     
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  12. clach
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    Aggiungo qualcosa al discorso del Koala, per quanto riguarda il discorso con l'estero le cose si fanno ancora più complicate, non valgono le leggi italiane ma le leggi dello stato in cui viene stipulato il contratto. Questo vuol dire che in caso di problemi andrebbe cercato un avvocato che conosce le regole del paese con cui si è lavorato. Quindi le cifre per le quali valga la pena di agire aumentano ulteriormente.
    Il consiglio ovvio è: cercate di lavorare solo per editori seri, spesso le case editrici che danno stipendi dignitosi sono anche quelle che danno meno problemi. In più le nel caso di crisi di aziende più grosse si attivano una serie di meccanismi ( sindacati, azioni collettive con autori importanti, cifre che meritano azioni legali...)che rendono più facile la soluzione anche se questo può procurare ugualmente grosse grane e qualche incazzatura.
    Chiedete sempre a giro e cercate altri che ci hanno lavorato/ che ci lavorano e chiedete pareri cercando di capire il parere che vi viene dato. Anche i pareri sugli editori sono in parte personali, dipendono dal carattere, dalla vicenda personale... Alle volte non è facile parlare dei propri problemi ma qui sto tornando alla mia teoria della paura di perdere per cui narrare delle fregature prese ci infastidisce perché ci sembra gettare un'ombra sulla nostra persona ma questa è un'altra storia. Certo che un opinione più negativa del dovuto da meno problemi di una più ottimistica del dovuto. Se hai paura di cadere ti procuri un paracadute. :D
     
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  13. Koala-Costrictor
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    edit: prima di questo messaggio ho spostato alcuni messaggi nel topic http://kinart.forumfree.net/?t=19221720 fine edit



    Anch'io, come Foolys, penso che il lavoro di fumettista sia, in ultima analisi, libera imprenditoria, la contrattazione privata è la regola in questo settore.
    La vedo però diversamente riguardo la necessità di una discussione pubblica che affronti lo scottante tema dei compensi; so che inevitabilmente questo potrebbe accendere qualche animo (come d'altronde avviene in qualunque discussione interessante) ma sicuramente si sente un gran bisogno di toccare un nodo così sensibile, necessità che già si è manifestata in questo topic. Penso che si possa affrontare civilmente il discorso senza dover specificare nomi e cognomi di relativi editori (certe informazioni, se proprio interessano, possono essere richieste in forma privata) ma rendere chiaro di quali cifre si sta parlando, dove conviene bussare (già mi vengono in mente alcuni editori che quasi mai vengono indicati ai giovani disegnatori in cerca della prima pubblicazione, che invece potrebbero rappresentare una valida alternativa a certi nomi molto più ricorrenti) dare un termine di paragone a chi fa questo lavoro per la prima volta e non sa ben giudicare quanto da questo mercato si possa pretendere o quanto da esso sia lecito aspettarsi.
    Si potrebbe (la butto lì) aprire un topic apposito che qui si sta in effetti andando fuori tema.

    Edited by kettyformaggio - 23/10/2008, 23:08
     
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  14. clach
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    Rispondo a qualche messaggio passato, scusatemi per il ritardo con cui rispondo.

    Foolys io ti do ragione quando dici che non esiste il paradiso e non posso dire di essere stupita quando sento raccontare storie simile a quelle denunciate in questi post.
    Per questo non grido allo scandalo però vorrei invitare alla riflessione coloro che decidono di accettare certi compensi.
    Non mi permetto di giudicarli perché come dicevo esistono situazioni e situazioni ed io sto parlando delle situazioni in cui non è si discute di un medio o buono pagamento ma di quei casi in cui il pagamento se c'è è poco più che niente. Negli esempi che facevi di Tacconi mettevi giustamente in rilievo che probabilmente lo pagavano la metà per i giornaletti italiani ma anche lui ci metteva la metà dell'impegno e tutto quadrava, posso immaginare che se la paga fosse stata un decimo avrebbe fatto altro.
    Io sono una persona realistica e so che quasi nessuno si è salvato sempre dalle fregature, specie agli inizi della carriera, ma non posso dire che sia giusto prendersele e perciò cerco di dare qualche consiglio,di radunare le esperienze per vedere di arginare i danni e sono convinta che questa tesi la sposi anche tu, Sergio, altrimenti non avresti speso energie per tirar su un forum come questo.
    Voglio dire che ritengo sia giusto farsi due conti in tasca e paragonare, realisticamente, quello che si dà e quello che si riceve e pensare che se ci si vuole campare si deve cercare la strada giusta.
    E' vitale informarsi e chiedere pareri dato che le tutele date dalla legge sono relativamente poche.
    Non penso che esista un paradiso, né nel senso biblico né inel lavoro del fumettista ma penso che esistano paesi dove è maggiormente stimato questo lavoro.
    Io vorrei che tutti coloro che lavorano siano pagati almeno in modo decente, perché loro il lavoro lo fanno e vivere costa in Francia come in Italia.
    Esistono eccezioni, nel senso che si può anche fare il tutto per passione ma troppo spesso questa "passione" viene usata da editori o sedicenti tale come scusa per far lavorare senza compenso e non sono neanche troppo convinta che il fatto che gli editori in Italia non navighino nell'oro sia una scusa dato che le ore impiegate sono sempre le stesse e non penso che un artista possa essere schiacciato dai problemi dell'editore insomma ad ognuno i suoi di casini.
    Come dicevo io ritengo che la stima dell'editore nei confronti del mio lavoro si misuri anche con una paga adeguata che permetta a me artista di vivere e di sviluppare la mia arte, o almeno di vivere :D
     
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  15. kettyformaggio
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    Informo l'utenza che ho spostato i messaggi riguardanti "quanto costa un lavoro? C'è un tariffario?" all'interno di questo topic http://kinart.forumfree.net/?t=19221720 già esistente sull'argomento.
     
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29 replies since 7/10/2008, 10:19   1111 views
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