Chi si arricchisce alle spalle di Lucca Comics

Museo del fumetto facciamo chiarezza

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  1. kettyformaggio
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    Credo che queste informazioni dovrebbero arrivare all'attenzione di tutti gli addetti ai lavori, ma anche chi a Lucca comics ci va per passione del fumetto.
    Questa è un'inchiesta su uno SCANDALO.
    L'inchiesta di questi due giovani giornalisti, Anna Bendetto e Gianluca Testa, di Lucca è da leggere per tutti.
    Riporto qui il post, ma vi consiglio di andare a leggerlo al link diretto dove potete trovare molti link e cose in più.
    http://laquintastanza.blogspot.com/2007/12...-chiarezza.html

    CITAZIONE
    mercoledì 12 dicembre 2007
    Museo del Fumetto: facciamo chiarezza

    image
    Totem allestiti nel cortile interno del Museo del
    Fumetto di Lucca, nella ex Caserma Lorenzini
    di
    Anna Bendetto
    Gianluca Testa

    Siamo due giornalisti lucchesi. Non scriviamo (ancora) per Repubblica o il Messaggero. Ma viviamo e lavoriamo a Lucca, sede del Museo italiano del fumetto e dell'immagine, e pertanto abbiamo possibilità di accesso alle fonti documentarie che lo riguardano. Tutte pubbliche: necessitano solo della pazienza di essere studiate.
    Dopo essere stati citati dal signor Bono sul sito afNews sentiamo il dovere di rispondere precisando la nostra posizione e fornendo elementi che possono essere utili a comprendere lo stato dell'arte di un'importante struttura cittadina quale il museo. In primis perché appassionati della materia. Poi perché anche fuori dalla città si possa meglio capire cosa è successo nei 4 anni di gestione Gianni Bono (3 con l’amministrazione Fazzi, da metà 2006 con il commissario straordinario).
    Nella nostra analisi ci basiamo su delibere di giunta, determine dirigenziali e anche su informazioni trovate in rete. Oltre naturalmente alla nostra testimonianza diretta: dall'inaugurazione del "primo" museo realizzato nelle sale del centro culturale Agorà di piazza dei Servi nel 2002 -con le stampe del Texone di Magnus al posto dei tanto annunciati originali- fino alle ultime mostre annullate di Massimo Mattioli e Giorgio Cavazzano che avrebbero dovuto svolgersi nell'attuale sede, nella ex Caserma Lorenzini. Passando per gli annunci, poi smentiti, che tutte le anteprime Disney per l'Italia sarebbero passate dal Museo del fumetto di Lucca.
    Le nostre fonti sono pubbliche e verificabili. Nelle delibere e nelle determine non compaiono condizionali, ma solo verbi all'indicativo. Questo perché non sia possibile alcuna considerazione “a spanne” dei soldi spesi da un'intera comunità.

    Secondo i dati raccolti emerge che sono tre le aziende private maggiormente coinvolte dal Comune di Lucca per la gestione culturale e logistica del museo e delle mostre e degli eventi a esso legate: la Epierre e la Global Service percependo ingenti somme, e la Link Multimedia come destinataria di altri compensi. Per una cifra che, complessivamente, supera 1 milione di euro (circa 250mila euro nei 4 anni in cui il consulente del Comune di Lucca per il museo era Gianni Bono), cui vanno aggiunte ulteriori commesse ad aziende lucchesi coinvolte negli allestimenti delle sale espositive e i costi per la ristrutturazione della sede nella ex Caserma Lorenzini (5milioni 286mila 876 euro), anche questi pagati direttamente dal Comune.
    A fronte di queste spese il patrimonio del museo (costituito da tavole originali, giornalini e riviste) è paradossalmente in gran parte estraneo alla gestione del Comune di Lucca, che pure è proprietario della struttura. Infatti parte dei materiali è di proprietà dello stesso Bono. L'unico fondo regolarmente acquisito dal Comune, per 20mila euro, è il "Fondo Scotto". E sembra che le restanti tavole presenti nelle teche del museo siano spesso prive di atti pubblici che comprovino il rapporto con il Comune, e laddove esista l’atto di comodato nella maggior parte dei casi non sia firmato o sia privo dell'elenco delle opere concesse. Nel caos amministrativo e gestionale che questa situazione determina, chiunque potrebbe farsi avanti per richiedere indietro i materiali, con grossi problemi di individuazione delle rispettive proprietà.


    Puntualizzazioni sulle determine dirigenziali in merito al museo del fumetto.
    Altrove è stata fatta una lista di cifre che, approvate dalla Giunta, sono state spese in vario modo per il museo del fumetto. Nell'intervento che segue, firmato dal consigliere comunale Alessandro Tambellini, compare invece la lista delle determine dirigenziali (inizialmente firmate dal precedente dirigente dell’ufficio cultura, in seguito da quello attuale, tutt'oggi in carica) relative ai costi di gestione. Non desideriamo aggiungere altri elementi, ma fornire una griglia di lettura dei dati più salienti.
    Proprio dalle determine dirigenziali emerge che, tra le tre ditte sopra citate, chi percepisce la cifra maggiore è l'Epierre (casa editrice di titolarità di Gianni Bono), con oltre 640mila euro in 4 anni (160mila euro all’anno). Segue la Global Media Sas di Mantova (che ha realizzato il sito delle edizioni “If” della casa editrice Epierre), che in circa 3 anni ha percepito oltre 150.000 euro per vari progetti, e la Link Multimedia di Varese cui sono stati destinati 181mila euro per realizzare il sistema integrato multimediale e un video di Dylan Dog, e 137mila euro per la realizzazione della banca dati del fumetto italiano tratta dalla "Guida al fumetto italiano" di Gianni Bono. Inoltre, per l'aggiornamento dello stesso database, con una determina del 2003, Epierre ha percepito altri 24mila euro (dei 640 sopra riportati). Da notare che i contenuti della "Guida al fumetto italiano" sembra fossero già stati donati nel 1994 all'Ente Max Massimino Garnier, che gestiva per il Comune di Lucca la manifestazione “Lucca Comics”.
    Nella determina 406 del 2004 Epierre risulta percepire 78mila euro per la creazione di schede biografiche, e con la determina 412 del 5 luglio 2005 altri 78mila sembra per la realizzazione di altre 1000 biografie dei protagonisti del fumetto mondiale, cioè 78 euro a biografia. Considerando che simili contenuti (biografie e immagini) sono facilmente rintracciabili in rete, questa cifra pare eccessiva rispetto al reale lavoro di redazione delle biografie. Tra l’altro, qualcuno in Comune ha potuto fare un riscontro sui materiali consegnati?

    Di fronte a queste cifre, che riassumono e aiutano a leggere quelle riportate nell'intervento di Tambellini, ci sono due riflessioni da fare:

    1. le ditte Epierre, Global Media e Link Multimedia erano le uniche in Italia a poter offrire i servizi per cui sono state coinvolte? In caso contrario, perché non è stata fatta una gara pubblica come richiederebbe una procedura trasparente?
    2. è vero che il signor Bono ha percepito 16mila euro all'anno (anzi, dalle determine risultano 16mila euro nel 2003, altri 16mila nel 2004, poi 8000 nel 2005 e altri 8000 nel 2006), però la Epierre di sua proprietà ne ha presi molti di più. Inoltre, nella determina 842 del 6 dicembre 2005, risultano 28.800 euro percepiti direttamente da Bono per “direzione culturale del museo del fumetto”. Che Bono stesso ha però omesso nella sua intervista ad aFnews.

    image
    Questo è lo stato di "conservazione" delle tavole originali della storia di Dago
    ambientata a Lucca (testi di Robin Wood e disegni di Carlos Gomez),
    in parte esposte nelle teche del Museo del Fumetto

    La questione non solo linguistica del direttore.
    Nella delibera di Giunta 287 dell’11 ottobre 2002 viene affidato al signor Bono “l’incarico per la redazione del progetto culturale per la realizzazione del museo del fumetto”. Poi nella delibera di Giunta 269 del 3 settembre 2004 (due anni dopo) si legge: “Considerato che con delibera G.C. n. 287 dell’11.10.2002 è stato nominato, quale Direttore culturale del Museo Italiano del Fumetto, il prof. Gianni Bono […]”. Peccato che nella delibera 287 la qualifica di “direttore” non venga attribuita a nessuno. Una svista?
    L’anno successivo, con determina 842 del 16 dicembre 2005, viene affidata non al signor Bono, ma alla ditta Epierre, la direzione del museo. Infatti nel documento si legge: “si determina di affidare alla ditta Epierre Srl l’ideazione, visualizzazione e consulenza per la realizzazione del secondo lotto del Muf nonché la direzione culturale del Muf nella persona del dottor Gianni Bono”. Una costruzione grammaticale tutta da interpretare.


    Le mostre e le attività.
    Citiamo alcuni episodi di gestione della programmazione culturale del Museo.
    Con la determina 842 del 6 dicembre 2005, una delle più economicamente sostaziose e quella in cui compaiono i 28.800 euro dati a Bono per la "direzione culturale del museo del fumetto", Epierre percepisce ben 190mila euro che risulterebbero così divisi: circa 97.000 per "ideazione, visualizzazione e consulenza" della sala "I viaggi del '900", 26.500 per la sala "L'arte del fumetto", 7.800 euro per l'ideazione "Omaggio a Pratt" e "Il mondo delle Witch", 9.600 per la "visualizzazione in 3D dei Viaggi del '900" e 31.680 per la realizzazione dei fronti per le teche espositive. La realizzazione delle teche e delle sagome per “I viaggi del '900”, "Omaggio a Pratt" e "Il mondo delle Witch" sono però state eseguite da una ditta lucchese, che solo per questo lavoro ha fatturato circa 30mila euro direttamente al Comune di Lucca, e non ad Epierre. Quali spese hanno quindi coperto quei 190mila euro?


    La mostra su Sgt. Kirk, costituita da 12 totem, è stata allestita in occasione di Lucca Comics & Games 2007, ma è un progetto realizzato altrove, già esposto in altre città (a Mantova e al Palazzo Ducale di Genova) e portato a Lucca. Eppure al Comune di Lucca è costata comunque qualche migliaio di euro. Una storia che si è ripetuta più volte al museo del fumetto. La mostra su Santa Gemma del 2004: con delibera di Giunta 389 del 2003 veniva autorizzato il dirigente competente a provvedere all’adozione di quanto occorreva per la sua realizzazione, insieme ad altre esposizioni, senza però individuare né la somma necessaria né il luogo di allestimento. La stessa iniziativa era stata però predisposta prima dalle Edizioni Paoline a Milano, sotto la supervisione di Gianni Bono. Solo dopo l’arrivo a Lucca, insieme ad altre mostre come quella di Alfonso Font -arrivato al museo grazie al Comune di Massarosa-, il costo è di ben 60.600 euro, pagate a Epierre.


    Anche la mostra Quinto e Uggeri del 2004 è stata pagata dal Comune di Lucca 7.200 euro (delibera 389 del 29 dicembre 2003), ma era già stata realizzata ed esposta a Milano nell’aprile dello stesso anno, accompagnata da un catalogo edito da Epierre.
    Stessa storia per la mostra dedicata a Giorgio Cavazzano per i suoi 60 anni, già allestita a Venezia con relativo catalogo Epierre: avrebbe dovuto tenersi nei prossimi giorni presso il museo dopo un annuncio anche sulle pagine di Topolino. Invece è stata rinviata, mentre quella di Massimo Mattioli dedicata al coniglietto Pinky e inserita nel cartellone del LuccaDigitalPhotoFest è stata annullata, si suppone dallo stesso Gianni Bono, anche se non sono stati diramati i motivi. Tra l’altro c’è da chiedersi quanto, di questa programmazione, fossero al corrente gli uffici comunali del museo.


    Oggi sul sito del Museo si legge dell'iniziativa "Buon Natale con Winnie the Pooh" prevista per sabato 16 e domenica 17 dicembre. Ora, considerando che siamo sotto Natale e che non è specificato l'anno, si potrebbe pensare che sia un'iniziativa in programma. Invece, calendario alla mano, si scopre che l'evento è del 2006. Anche perché quest'anno il 16 è di domanica, il 17 di lunedì. Del resto, sempre sul sito, appare ancora come "direttore" il signor Bono. E' lecito avere dubbi sull'attendibilità e l'aggiornamento dei contenuti?

     
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  2. Seila
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    Che dire... sbalorditivo °_°;

    Abberrante che tutto sia in mano a questo Bono e sembra non ci sia una supervisione imparziale.
    Discutibile che non ci siano gare d'appalto per le varie aziende per allestimenti e progetti vari.
    Scandaloso il modo in cui quelle tavole sono tenute (ditemi che non sono puntine ma calamite quelle!!!).

    Io non avrei mai immaginato nulla di simile... speriamo che il comune di Lucca faccia luce sulla vicenda...

    (Grazie Ketty per il post :*)
     
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  3. kettyformaggio
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    Non hai visto la mostra quando eravamo a Lucca? Sì, erano propio puntine. Guarda, che tristezza! Ma alla tristezza subentra la rabbia, non voglio che questa cosa passi sotto silenzio tra quelli che amano Lucca comics.
     
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  4. madmac79
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    ma le cifre sono pazzesche :o
    da grande voglio fare il direttore del museo di Lucca
     
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  5. giac-
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    Non so se qui nel forum c'è qualcuno che ha collaborato con lo staff di if sigla che avrete notato a calce di molte storie Disney dietro la quale c'era sempre lui Gianni Bono e la Epierre...non vorrei riportare dati sbagliati, visto che io fortunatamente non c'ho mai collaborato, ma gli autori che facevano disney tramite lui non pigliavano le stesse cifre che avrebbero pigliato se avessero collaborato direttamente con la disney...certo, diritto d'agenzia, giustissimo...secondo voi questi costi d'agenzia erano più vicini ad un 10% del compenso Disney o al 50% ?
    Mi fermo qui...

    ...è veramente un peccato che il Comune di Lucca, ma chissà quanti altri comuni ed enti buttino via dei soldi così...pensate a quanta gente si poteva far lavorare...una rivista ...una bella rivista da far uscire in edicola si metteva su con quelle cifre...un giornale della fiera di Lucca che va in edicola promuovendo i nuovi talenti del fumetto italiano accanto ai maestri...questo sì che sarebbe stato una bella promozione per il fumetto, per chi ci lavora e per un comune virtuoso...oppure, se una rivista pare troppo sbattimento si poteva offrire stand gratuiti agli operatori e ingressi gratuiti ai visitatori!

    L'Italia è in mano a dei grandi egoisti per non dire di peggio...e noi siamo qui a sperare di arrivare ai 1.000 euri puliti al mese mavafffanculo!
     
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  6. kettyformaggio
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    Sono completamente d'accordo con il tuo sfogo Giacomo, e prendo atto della questione tra quell'agenzia e gli autori sfruttati.
    Io credo che il rimedio che possiamo dare noi a questa situazione è sapere con chi e con cosa abbiamo a che fare. E smettere di farci prendere per il cu**. Scusate il francesismo! :)
    Adesso sono curiosa, andrò a cercare altre info.

    Mi raccomando, chiunque abbia a che fare con cose bastarde, faccia davvero moltissima attenzione.
     
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  7. The Brave
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    Non ho parole.
    Vien voglia di chiamare il Gabibbo....
     
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  8. kettyformaggio
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    Lo so che forse non dovrei riportare senza permesso, ma la rete è fatta di libera circolazione di info... :P
    Allora ecco l'intervento di MICHELE GINEVRA (centro fumetto andrea pazienza) sempre a seguito dell'articolo (che nel frattempo è stato CANCELLATO dall'autore stesso del blog).

    CITAZIONE
    Michele Ginevra: alcune riflessioni sul Museo del Fumetto di Lucca

    Pubblico l'intervento di Michele Ginevra in merito alle questioni che in questi giorni interessano il Museo del Fumetto di Lucca.

    La sala Pedrocchi del Museo del Fumetto di Lucca

    di Michele Ginevra (*)

    Chiedo ospitalità per contribuire con alcune personali riflessioni.
    Un'inchiesta di questo tipo, con questi riscontri, sembra mettere con le spalle al muro i soggetti che ne sono oggetto.
    Proviamo ad essere garantisti e seri e vediamo se le spese elencate hanno una giustificazione.
    Anche nel caso fossero fornite delle spiegazioni accettabili, rimangono aperte comunque alcune questioni.

    1) Il Comune di Lucca ritiene di aver stanziato cifre che effettivamente hanno consentito di arrivare ai risultati previsti?

    2) Il Comune di Lucca ritiene di aver stilato criteri adeguati per individuare i soggetti che dovevano progettare e gestire il museo?

    Sulla prima domanda è chiaro che il dibattito è locale, anche se altrove mi sono permesso di fare presente come le spese cosiddette "professionali" siano sempre profuse senza problemi. Mentre i compensi agli autori, spesso e volentieri, sono sottostimati. E' un po' la mentalità italiana...

    Ma rispetto alla seconda domanda ci sono molte cose da dire.

    * Nel nostro paese il dibattito sui Musei del fumetto è inadeguato. E quando se ne parla, lo si fa in termini acritici e sproporzionati. Basta dire Museo ed ecco che questa parola magica consente di far passare qualunque contenuto come buono e positivo.
    * Siccome invece ho un'esperienza di vent'anni come coordinatore del Centro Fumetto "Andrea Pazienza", struttura che non ha mai ritenuto di doversi chiamare museo, ma che è aperta tutti i giorni, possiede 45.000 fumetti e svolge attività di ogni tipo che dovrebbero essere note a tutti gli operatori, ho maturato l'idea che il difetto stia a monte.
    * Il Museo di Lucca è sempre stato al centro di polemiche. Ma le polemiche hanno spesso investito i progettisti e i gestori. La responsabilità principale è invece innanzitutto del Comune di Lucca e dei vari amministratori che si sono succeduti.
    * Ha relativamente senso criticare il vecchio progetto dell'Anonima Fumetti e la gestione di Gianni Bono ed Epierre. Ho meglio, ha senso se guardiamo al merito delle scelte tecniche. Ma le responsabilità sono di chi ha conferito INCARICHI CHE SI SONO RIVELATI SBAGLIATI, PERCHE' NON HANNO CONSENTITO DI RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI.
    * Il progetto dell'Anonima Fumetti non era fattibile nei termini in cui fu elaborato ed era comunque uno studio troppo preliminare. Ma il difetto stava a monte. Non doveva essere affidato all'Anonima un incarico di questo tipo.
    * La gestione di Gianni Bono sembra non essere stata all'altezza delle aspettative. Ma il difetto stava a monte. Non doveva essere affidato a Gianni Bono un incarico di questo tipo.
    * Ora si affida ad Angelo Nencetti un incarico temporaneo, per rimettere in carreggiata una situazione che viene presentata come compromessa. Leggendo le prime dichiarazioni di Nencetti la domanda sorge legittima: non si sta sbagliando per la terza volta? Quali competenze ha il Signor Nencetti per gestire temporaneamente il Museo? E' appassionato di fumetti? D'accordo. Ha organizzato delle iniziative e scritto dei saggi? D'accordo, ma in Italia siamo per lo meno in duemila con questi titoli... E' di Lucca? Capisco...
    * Non mi fraintendete. Non ce l'ho con Nencetti, anche se sicuramente non è una persona con cui abbia rapporti fraterni. Nencetti può avere, ed ha sicuramente, delle competenze sul fumetto di buon livello.

    Ma il problema è un altro.

    CHI DEVE PROGETTARE E GESTIRE UN MUSEO DEL FUMETTO?
    Un esperto di fumetti?
    Sicuri?
    A mio avviso no. Deve essere una persona titolare di competenze museali, che sono ben altra cosa.
    Anche perché le competenze nel campo del fumetto, non esistendo università o master specifici ed essendo le pubblicazioni generalmente amatoriali, sono difficilissime da certificare e da dimostrare.
    Le competenze museali sono certificabili. E sono queste a dover essere messe in campo.
    Individuato il direttore del Museo, questo può a sua volta selezionare dei consulenti. Questi sì provenienti dal mondo del fumetto. E allora sì che le competenze possono essere meglio utilizzate.
    Perché in Italia abbiamo schiere di esperti di Tex, Diabolik, Tin Tin, Pazienza, Magnus, manga e chi più ne ha più ne metta. Nessuno di questi esperti è titolato a dirigere un museo. Ma tutte queste persone possono rivelarsi preziosissime al momento opportuno.

    Il cortile interno del Museo del Fumetto di Lucca

    I risultati parlano chiaro.
    Si eviti la vigliaccheria di "dare all'untore" Gianni Bono, che è solo il terminale di scelte sbagliare a monte.
    Gianni Bono aveva ideato e realizzato (con la collaborazione di decine di esperti) l'ancora ottima Guida al Fumetto Italiano. Per questo è stato chiamato ad occuparsi del Museo. Una decisione apparentemente plausibile, che si è rivelata facile e di comodo e quindi disastrosa nel medio periodo.
    Una cosa che invece posso contestare personalmente a Gianni Bono consiste nella scarsa attitudine a coinvolgere i collaboratori.

    Dovrei essere un consulente del Museo. Il mio nome compare in un pannello all'entrata, assieme a quello di una trentina di colleghi. In questi anni non sono mai stato chiamato per collaborare ad alcuna iniziativa del Museo. Un paio di anni fa, come Centro Fumetto "Andrea Pazienza", avevamo anche proposto di lavorare assieme sui criteri di catalogazione dei fumetti (tema su cui abbiamo competenze uniche in Italia) ma la nostra disponibilità non è stata raccolta.

    In conclusione, capisco che il Museo di Lucca, sia di Lucca... Ma la sua istituzione rappresenta un fatto di rilevanza nazionale e, mi permetto di dire, anche internazionale, nel momento in cui l'Italia è uno dei paesi al mondo che può vantare un gran numero di autori e opere prodotte.
    La città di Lucca curi pure i propri interessi, ma accetti la sfida più importante: quella di fare le cose bene, con buon senso, nell'interesse non solo proprio ma anche dell'intera collettività.
    Sotto questo profilo, rispetto al Museo di Lucca, c'è ancora molto molto molto da fare.

    (*) Centro Fumetto Andrea Pazienza

    Pubblicato da g.testa a 12.02

    E questo è l'intervento dell'autore dell'articolo che ha cancellato l'articolo (che però voi potete ancora leggere!) :P

    http://laquintastanza.blogspot.com/2007/12...rospettive.html

    CITAZIONE
    venerdì 14 dicembre 2007
    Come cambiano le prospettive


    Ebbene, con il cuore spezzato dalla delusione ho deciso di sospendere per il momento il post nel quale io e Anna Benedetto abbiamo analizzato alcune determine e delibere che riguardano il Museo del Fumetto di Lucca.
    L'ho fatto perché stimolato dal ragionevole dubbio d'esser diventato strumento di un meccanismo che va ben al di là della gestione amministrativa e culturale del Museo in questi ultimi anni. Fino a quando non avrò maturato la consapevolezza di ciò che realmente è accaduto -e sta accadendo- il post resterà sospeso. Ma quelli che vorranno proseguire la discussione -che altrove, al di fuori di Lucca, si sposta legittimamente più sui contenuti culturali- saranno liberi di farlo inviando il loro intervento a questo indirizzo e-mail (compresi i protagonisti della vicenda, cui non sarà certo negato di parlare).
    Il blog è -e resta- uno strumento personale e di raccordo ad altre fonti in cui sono pubblicati articoli critici e di recensione a volumi, riviste, mostre ed eventi legati al mondo del fumetto. Come tale non deve essere strumentalizzato. Non voglio che accada.
    Lascerò per il momento -seppur con alcune riserve- gli articoli apparsi sui quotidiani locali. Compreso quello del consigliere comunale Alessandro Tambellini, che avendo ricoperto questo ruolo anche nella legislatura precedente sicuramente è a conoscenza della situazione politica, amministrativa e gestionale.
    Per tutto il popolo non lucchese pubblicherò, appena ne avrò l'occasione, gli articoli apparsi sui quotidiani locali. Giusto perché possiate farvi un'idea di ciò che si muove in città. Per quel che mi riguarda vince la delusione. Deluso sono, deluso resto. Che la politica faccia il suo corso, qualunque sia la sua destinazine. E salviamo quell'arte minore che è l'arte del fumetto.

    Pubblicato da g.testa a 18.50

     
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  9. Seila
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    Azzarola!

    Speriamo non vadano nei guai :(
     
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  10. kettyformaggio
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    Dunque dunque, per ripercorrere le tappe, se vi interessa, potete leggere sul blog di Luca Boschi quella che è stata la genesi del museo a Lucca (lu c'era e si sente pure responsabile... ).
    Io penso che da queste cose ci sia davvero da imparare...

    http://lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/...tto-miliar.html

    CITAZIONE
    16/12/07

    GLI OTTO MILIARDI SVANITI NEL NULLA (ovvero, "Altre storie di un altro museo del Fumetto, ma sempre nella enigmatica Lucca")

    Mooremerryxmas

    Daniele Brolli mi segnala un dibattito in corso nel sito della Quinta Stanza (e di cui non avevo conoscenza).
    Riguarda il Mu-
    seo del Fumet-
    to di Lucca e i contatti fra Ente Max Massimi-
    no Garnier (nella figura dello scrivente e del suo primo presi-
    dente Giancarlo Barsotti), il Comune di Lucca, Anonima Fu-
    metti
    e altre istituzioni locali.

    Siccome in un suo intervento mi tira in ballo Gian-
    franco Goria
    (col quale, insie-
    me ad Alberto Arato e altri colleghi e vecchi consoci dell'Anonima Fumetti - associazione della quale né io né Goria facciamo più parte da un pezzo, pur avendo ottimi rapporti con gli attuali associati), mi premuro di ricopiare quel suo intervento (penso che non mi querelerà per questo) e riportarlo anche in questo blog.

    Rispetto a quanto si dice nei miei riguardi... sottoscrivo.

    C'ero, ho assistito a partecipato alle fasi spinose della gestione della faccenda, non ho ricevuto un euro bucato (né una lira, dato che allora c'era ancora quella vecchia, italica moneta) per tutte le attività e l'impegno profusi in tre anni nella facilitazione delle trattative per far avere alla città di Lucca un Museo del Fumetto.

    Cosa della quale, col senno di poi, mi mordo le mani per aver fatto, visto cosa è riuscito a combinare il vecchio sindaco Pietro Fazzi in proposito, stravolgendo un'ottima idea di base, nata disinteressatamente e con la sola missione di divulgare il medium nel quale lavoriamo e al quale teniamo; con particolare attenzione agli autori e ai personaggi italiani.

    Donna_forte

    Se nel dicembre 1996 non avessi telefonato all'Anonima Fumetti per proporre di far spostare a Lucca il progetto di un museo in corso d'opera a Torino, probabilmente in Italia un buon museo esisterebbe da anni.

    Non a Lucca (ovviamente).

    E quindi, senza volerlo, ho fatto un danno al Fumetto italiano, ponendo le premesse per una saga i cui strascichi si leggono oggi in rete e (pare) sulla stampa locale, forse domani sulla stampa specializzata.

    Me ne scuso profondamente.

    Dice bene, comunque, in proposito, Michele Ginevra: la colpa più grande va a chi, a suo tempo, ha pensato bene di congelare un progetto non solo ottimo e praticabile, ma già in stato avanzato di realizzazione e ampiamente condiviso sia da forze locali che da operatori del mondo del fumetto.

    Ma, a quanto si è subito capito, NON dal sindaco di allora.
    Il che ci fa capire come una cosa di importanza nazionale sia stata, per avventate e poco chiare decisioni locali, in un preciso momento della sua storia, svilita a una faccenda di diatribe locali.

    L'augurio, e la speranza, è che Lucca riesca a uscire dal pantano in cui si è trovata, fumettisticamente parlando.

    Ecco l'intevento di Gianfranco Goria...

    "Il progetto dell'Anonima Fumetti non era fattibile nei termini in cui fu elaborato ed era comunque uno studio troppo preliminare. Ma il difetto stava a monte. Non doveva essere affidato all'Anonima un incarico di questo tipo." Michele Ginevra.

    Forse fai un briciolo di confusione, o semplicemente ignori non avendone alcuna conoscenza diretta. Non fu certo un'idea del Comune di Lucca quella di dare un incarico all'Anonima Fumetti. Penso che manco gli passasse per l'anticamera del cervello l'idea di un museo del fumetto a Lucca.

    Fu l'Anonima Fumetti a proporre, per la prima volta in modo strutturato, al Comune di Lucca di avviare un percorso per la realizzazione di un museo del fumetto in quella città. La risposta di uno dei rappresentanti locali fu del tipo "Lucca ai lucchesi".

    Io mi alzai per andarmene (Boschi ricorda perché era lì) e fu l'Assessore/a a farmi restare dicendo agli astanti che al Comune la nostra idea interessava (ma io non potevo sapere per quale motivo il Comune potesse avere interesse a darci retta, su un'idea del genere - solo molto più tardi potei farmi delle ipotesi, ma questa è un'altra storia).

    Quanto a quello che il gruppo di lavoro messo in piedi dall'Anonima Fumetti ha realizzato, si trattava solo di uno Studio di Fattibilità e la differenza tecnica e legale non dovrebbe esserti sconosciuta. Il gruppo messo in piedi dall'Anonima Fumetti non ha MAI realizzato un Progetto Attuativo, perché il nuovo Sindaco (Fazzi) "licenziò" il Gruppo (a lavoro ultimato da un bel po') sentenziando che c'erano cose ben più importanti da fare a Lucca che non un museo del fumetto. Le palle sulla non fattibilità del progetto Anonima Fumetti, sono palle. Il fatto che tu le ripeta qui non le rendono vere.

    Dalla riunione in cui il Sindaco Fazzi disse al gruppo di lavoro dell'Anonima Fumetti (non a me, perché io ovviamente non c'ero: c'erano i professionisti specifici del gruppo di lavoro) che non si faceva nessun museo, a quando il Sindaco ci ripensò (per motivi che Boschi penso sia in grado di spiegare meglio di me) e decise che, invece, bisognava proprio fare un museo del fumetto a Lucca, ci passarano mi pare almeno due anni (ma io, si sa, ho scarsa memoria: può essere un anno e mezzo o tre, dovrei chiedere all'avvocato che se ne occupò).

    Non c'è quindi nessuna connessione tra lo studio di fattibilità Anonima Fumetti e la scelta di un altro progetto. Non dico che l'ipotesi Anonima Fumetti sia stata scartata per motivi biecamente politici (era stata approvato dalla giunta precedente di diverso colore e venne rigettata subito dopo le elezioni), ma sicuramente non è stata scartata per infattibilità (costava meno di quel che si è speso fin qui e ha portato in città 8 miliardi di lire sull'unghia dai fondi del Lotto, non so se mi spiego, che non so che fine abbiano poi fatto).

    Tanto più che quello era solo uno Studio di Fattibilità (per quanto molto complesso e articolato, come dovresti aver visto, essendo parzialmente in linea su Internet dalla fine degli anni novanta). Tra l'altro, come usa quando si fanno cose del genere, il Progetto Attuativo non sarebbe stato realizzato dall'Anonima Fumetti, in quanto questa aveva già realizzato (tramite il suo gruppo di lavoro) lo Studio di Fattibilità. Ma queste cose dovresti saperle.

    Quindi di quel che hai sentenziato possiamo dire che è inesatto anche il parlare di Progetto dell'Anonima Fumetti: non è mai esistito. Quel gruppo di lavoro (che era composto da uno studio di Architetti, due esperti di progettazione europea con ben altre realizzazioni in curriculum e una serie di consulenti di vario genere e non da "pupazzettari": una dozzina di professionalità specifiche hanno lavorato a quello studio) ha solo realizzato un corposo studio di fattibilità che dimostrava, per l'appunto, la fattibilità di un museo, strutturato in certo modo, da collocare nel Palazzo Guinigi (non altrove) con determinate caratteristiche di autofinanziamento.

    Lo studio suggeriva anche (suggeriva e basta, giacché era solo uno studio di fattibilità) che la gestione del Museo avesse caratteristiche tali da poter, in seguito, accedere alle complesse procedure necessarie per un futuro riconoscimento statale. Per cui, niente "direttore fumettaro", ma un Conservatore assunto per concorso, tanto per dirne una, e un consiglio di amministrazione strutturato secondo legge ecc. ecc. ecc.

    Ma queste son tutte cose che dovresti sapere, no? Ma certo. Quelle voci sono palle. Create perché? Non so esattemente, ma non faccio fatica a immaginarlo, purtroppo. Ma chi volesse invece un poco di verità al posto delle palle, avrebbe potuto semplicemente chiedere a testimoni oculari come Luca Boschi, o all'avvocato Vassallo, che gestiva il gruppo di lavoro insieme al professor Arato. O magari allo studio di architetti Atelier Nomade che curò la parte relativa dello studio. O magari allo studio legale Gabelli di Roma, che curò la parte amministrativa e ne seguiva gli sviluppi istituzionali con il Ministero della Cultura e la Presidenza del Consiglio.

    Lexi_stupefatta

    E' vero che quelle palle hanno girato per un po', guarda caso a partire dal 2003 o giù di lì, quasi
    a giustificare il cambio di squadra (che invece non c'era bisogno di giustificare, se non per mo-
    tivi ben diversi: un Comune può fare quel che vuole e, comunque, come dicevo, il Progetto Attuativo non sarebbe stato di competenza del grupop di lavoro dell'Anonima Fumetti). Io non me ne sono più curato, perché, proprio dal 2003, non ho più avuto incarichi nell'associa-
    zione Anonima Fumetti (come si sa, ero passato ad altri impegni) e al mio posto era venuto Vittorio Pavesio (che evidentemente decise di non stare nemmeno a sentire le cose, false, che si dicevano in quel di Lucca e che alcuni si premuravano di diffondere come vere presso gli allocchi che ci credevano). Per cui, d'accordo, non mi compete, ma siccome qualcosina sapevo, mi son sentito in dovere di dirla.

    Magari il Pavesio non ne avrebbe sentito il bisogno (e soprattutto frequenta i blog molto meno di me), e spero mi scuserà per l'intromissione nelle faccende della sua associazione... :-)

    Per cui non tornerò qui a vedere se rispondi o meno. Queste cose non le ho dette per sentirmi dar ragione, o per sentire scuse. Non m'interessa e vorrei non sentirne più parlare, per quanto mi riguarda: è roba dell'altro secolo! Le ho dette solo perché non è giusto lasciar veicolare inesattezze su gente che manco si conosce sulla base di voci raccontate ad arte da gente che ha interessi ben diversi da quelli di chi, come noi, lavora per il fumetto e per i suoi autori. A Lucca si sono mossi, fin da allora (ma ovviamente da ben prima) interessi politici locali belli spessi. E han girato, come sempre, un sacco di soldi e di "poteri". E politici locali si sono scontrati fra loro e con politici nazionali a più riprese.

    E i diversi commissariamenti della città sono lì a dimostrarne i danni fatti subire alla città. Così come le inchieste che han coinvolto sovrintendenze et similia. Tutte faccenda note che dovrebbero far capire, a chi ha cervello bastante, che sulla pelle di chi, invece, si è mosso solo per il fumetto e i suoi autori, si sono giocate partite sporche assai. Un errore io lo feci, in quei lontani anni novanta: andare a Lucca a proporre, ingenuamente, la possibilità (concreta e tutt'altro che infattibile) di realizzare un vero museo del fumetto, sulla base di un mio nostalgico affetto per la città in cui avevo conosciuto tanti amici e colleghi.

    Avrei dovuto starmene a casa mia, dar retta a chi diceva "Lucca ai lucchesi", evitare di coinvolgere tanti seri professionisti, evitare anche di muovere Roma poter far arrivare in quel di Lucca quei famosi 8 miliarduzzi di lire. Ho sbagliato, ho capito, e infatti a Lucca non sono più andato a proporre alcunché.

    Per la storia, quel gruppo di lavoro (che non era dell'Anonima Fumetti, ma che aveva lavorato in quell'occasione per l'Anonima Fumetti) ha poi realizzato, in altre città, italiane ed europee, altri progetti, fattibili e infatti fatti, così come ne aveva già fatti prima. Non più per i fumettologi, però.

    Ma così è la vita...

     
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  11. kettyformaggio
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    Pare arrivino novità importanti a Lucca. Nuovo corso per il museo del fumetto, nuovo direttore e nuovi progetti. Le premesse e le promesse sono buone, speriamo bene!!

    Lucca chiude col passato e apre le mostre
    CITAZIONE
    "Che il passato ci serva per non ripetere gli stessi errori" ecco la sintesi che l'assessore comunale di Lucca Donatella Buonriposi offre in conferenza stampa per chiarire quale debba essere il futuro del fumetto a Lucca. Incuriositi? Leggete il resto su LoSchermo dove trovate tutti i dettagli facendo click qui http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=4198 . Quanto ai tre "eventi" (suddivisi in 21 sezioni/mostra per 1500 tavole), Quando il West arrivò a Lucca, Copertinando - viaggio nelle copertine dei libri Mondadori attraverso i suoi grandi illustratori e Quando Lucca diventò un fumetto, potete trovare i dettagli nel blog di Gianluca Testa http://laquintastanza.blogspot.com/ (autore degli articoli su LoSchermo citati) facendo click qui http://laquintastanza.blogspot.com/2008/01...attro-mesi.html e su LoSchermo facendo click qui http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=4196. Buona lettura!

    Articolo di afnews (se non altrimenti indicato) - Venerdì, 11/1/2008
    © copyright afNews/Goria/Autore - afnews.info ISSN 1971-1824 - cod-Mostre

     
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10 replies since 13/12/2007, 14:44   708 views
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